In chat con l'autrice. Silvia Dai Pra’

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Senza salutare nessuno, Laterza 2019

In chat con l'autrice. Silvia Dai Pra’

Avremmo dovuto ospitare Silvia Dai Pra’ nell’aprile scorso con il suo libro Senza salutare nessuno, edito da Laterza nel 2019. In attesa di recuperare questo appuntamento appena possibile, una piccola anticipazione.

Senza salutare nessuno. Un ritorno in Istria è il terzo romanzo di Silvia Dai Pra’, nata a Pontremoli e cresciuta a Massa, un dottorato di ricerca su Elsa Morante. L’autrice, che attualmente vive a Roma, lavora nella scuola e alla scuola ha dedicato il suo secondo romanzo, Quelli che però è lo stesso (Laterza 2011), dopo aver esordito con La bambina felice (2007).

Silvia Dai Pra’ ha scritto un memoir familiare che tenta di ricostruire, come fosse una detective story, con una scrittura insieme godibile e intensa, cosa è successo nel ramo paterno della sua famiglia, proveniente dall’Istria. La storia si apre con un misterioso biglietto: “Non mi salutate nessuno”, lasciato sul tavolo della cucina dalla nonna paterna Iole, prima di allontanarsi inspiegabilmente, una mattina d’agosto, dalla sua casa di Agordo sulle Dolomiti, nel momento in cui la famiglia di suo figlio, moglie e due nipotine, sta partendo per una vacanza in Jugoslavia. Siamo nel 1988, esattamente un anno prima della caduta del muro di Berlino, quando la scelta di una vacanza in un paese dell’Est non era usuale. Perché allora il padre di Silvia ha preso questa decisione? Silvia si trova di fronte a un puzzle che cercherà di ricostruire per tutta la vita, sfruttando gli scarni indizi che riesce a ricavare dall’osservazione dei luoghi istriani dove la sua famiglia è vissuta prima della sua nascita e dalle poche parole che riesce a strappare ai testimoni di quei giorni. La nonna paterna, tra tutti, rimane il personaggio più enigmatico. Morirà nel 2002 senza aver rivelato nulla dei suoi misteri (“pensi sempre che le persone abbiano una possibilità per svelarsi, ma a volte arriva prima la morte”).

Silvia è molto colpita soprattutto dalla profonda depressione di sua nonna. Rompendo un vero e proprio muro di silenzi e di amnesie, scoprirà che il suo male di vivere era collegato non solo ai rapporti con il marito ma, soprattutto, alle tragedie che hanno colpito la sua famiglia di origine, in seguito all’annessione dell’Istria alla Jugoslavia e alla scia di morte che questo atto ha lasciato nella comunità di origine italiana.

PM